Negli Stati Uniti una persona su 8 ha più di 65 anni.
Nel 2040 questo rapporto sarà di 1 a 4. In Italia il 65% delle donne supera gli 80 anni, con un’età media di 75 anni per l’uomo e 81 anni per la donna.
Il fatto di vivere più a lungo ha esteso, logicamente, il periodo in cui l’anziano si trova esposto ai “guai” della propria età.
Conservare e difendere la salute utilizzando il movimento è la migliore e più efficace medicina preventiva; è stato stimato, infatti, che fino al 12,5% della mortalità globale negli Stati Uniti, (250.000 decessi l’anno), possa essere attribuita direttamente o indirettamente alla sedentarietà. In particolare, uno stile di vita che comprenda un adeguato livello di attività fisica, consente di ridurre sia la mortalità globale che la comparsa di diverse patologie quali la cardiopatia ischemica, l’ipertensione arteriosa il diabete, l’osteoporosi, l’artrosi, l’obesità, le dislipidemie e i disturbi psico-affettivi.
Attualmente, vedere una persona anziana che fa ginnastica o una semplice “corsetta” lungo una strada cittadina periferica, non è più così raro, né “strano”. Questo perché piano piano si prende atto di come l’attività fisica contribuisca al raggiungimento e al mantenimento di uno stato di benessere psico-fisico, tanto nel giovane, quanto nell’anziano.
Un anziano che non si muove, è una persona che presto si ammalerà, se malata non è ancora; è una persona che presto vedrà la sua autosufficienza decadere; è una persona che presto diventerà depressa e le cui capacità cognitive crolleranno. Il riposo a letto è associato ad una perdita di forza stimata dall’1% al 5% al giorno!.
Sono ormai numerosi gli studi che evidenziano come un’attività fisica eseguita ad intensità moderata è in grado di esercitare numerosi effetti favorevoli a livello generale e, in particolare, sull’apparato muscolare e cardiovascolare.
A livello generale è in grado di migliorare il tono muscolare e la capacità di movimento, nonché di ridurre l’osteoporosi; l’attività fisica inoltre determina un’aumentato rilascio di endorfine e di serotonina nel nostro corpo, che generano una sensazione di benessere, (in particolare, la serotonina viene utilizzata dalle industrie farmaceutiche in forma chimica, nei farmaci antidepressivi).