COME SI MANIFESTA
La brusca decelerazione-accelerazione della cervicale causa lo stiramento dei muscoli e dei legamenti cervico-nucali, nonché delle strutture nervose; ciò comporta un effetto lesivo a carico dei recettori e delle fibre nervose (gli effetti lesivi possono essere sia periferici, sulle afferenze vestibolari e propriocettive, sia centrali, per lo stiramento del midollo cervicale). Inoltre la muscolatura cervico-nucale si contrae a scopo antalgico (una reazione di difesa), limitando le capacità articolari della colonna cervicale.
La conseguenza di tutti questi effetti è una sintomatologia rappresentata da dolore cervicale, rigidità del collo, cefalea, dorsalgia e, talvolta, formicolii alle braccia e alle mani (parestesie). Tale sintomatologia, dopo un’adeguata terapia, tende a scomparire nel giro di 1-3 mesi. In alcuni casi, tuttavia, si può verificare la cosiddetta “sindrome tardiva del colpo di frusta”, che può persistere anche più di sei mesi; questa, oltre ai sintomi suddetti, presenta vertigini, ansia, depressione, insonnia, disturbi dell’occhio e dell’orecchio (acufeni, ipoacusia, annebbiamenti della vista, dolori retrobulbari, ecc).
COSA FARE
Il primo provvedimento da prendere è rappresentato dall’immobilizzazione della cervicale con collare per 7-10 giorni, farmaci antiinfiammatori e miorilassanti. Successivamente si potrà iniziare la fisioterapia, con ionoforesi, raggi infrarossi, laser, chinesiterapia; quindi, nelle fasi più avanzate, cauta massoterapia (massaggio decontratturante), caute trazioni manuali, mesoterapia antalgica -antiinfiammatoria -decontratturante.