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Author: Super User

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DI OSSIGENO-OZONO

Insufflazione rettale di ossigeno-ozono
Grazie a questa tecnica, l’ossigeno-ozono viene introdotto nell’organismo attraverso il retto e la sua mucosa, come se si trattasse di una supposta, inducendo effetti sia sistemici che locali. In particolare l’effetto antiflogistico del gas e soprattutto l’azione antisettica, distruggendo la flora anaerobia, favoriscono lo sviluppo di quella aerobia.
Si tratta di una tecnica molto efficace nelle patologie infiammatorie acute e croniche dell’intestino crasso:

  • Rettocolite ulcerosa
  • Morbo di Crhon
  • Diverticolosi /ite
  • Stipsi cronica
  • Iperammoniemia da cirrosi epatica scompensata

Inoltre il drenaggio del sangue proveniente  dall’intestino attraverso i vasi mesenterici, garantisce un immediato trasporto dell’ozono legato ai globuli rossi, attraverso le vie portali al fegato, con importanti indicazioni terapeutiche:

  • Patologie acute e croniche del fegato
  • Cirrosi epatica compensata e non

Nell’insufflazione rettale (la tecnica è assolutamente indolore) si utilizzano fino a 300 ml di miscela di ozono-ossigeno tramite un cateterino monouso che viene introdotto a una profondità di circa 10 cm nell’apertura anale del paziente. L’ozono viene in contatto con le pareti dell’intestino producendo reazioni chimiche simili a quelle indotte dalla grande autoemoterapia (quindi può essere utilizzata con le stesse indicazioni  dell’autoemo, magari in pazienti con difficoltà di accesso venoso o di tipo psicologico), che invece deve essere condotta esternamente al corpo con una bombola aggiungendo al sangue la miscela gassosa. Può anche essere utilizzata nei bambini, per il trattamento di patologie quali: autismo, disturbi gastrointestinali, deficit delle difese immunitarie, allergie, dermatiti, stati infiammatori, asma, depressione dell’umore.

I trattamenti hanno una frequenza bisettimanale, ma può anche essere maggiore.

Insufflazione nasale di ossigeno-ozono
Le proprietà antisettiche, antiflogistiche, antivirali, emoreologiche e trofico-tissutali, per contatto del gas con le mucose, trovano notevole indicazione in patologie acute e croniche rinofaringee:

  • Rinite allergica
  • Rinite vasomotoria
  • Rinite atrofica

Fondamentale è la tecnica, in quanto il paziente durante l’insufflazione, che il medico effettuerà con una siringa senza ago avendo cura di chiudere con la mano la narice in quel momento non trattata, dovrà rimanere in apnea, per non inalare la miscela di ossigeno-ozono, molto irritante per le vie aeree. I trattamenti hanno una frequenza bisettimanale, per un totale di circa 10 sedute, ma può anche essere maggiore.

Insufflazione vaginale o uretrale di ossigeno-ozono
Le proprietà battericida, virucida, antimicotica e antiflogistica, consentono di ottenere ottimi risultati anche in patologie della vagina, dell’endometrio o dell’uretra refrattarie alla terapia farmacologica:

  • Vaginiti
  • Endometriti/osi
  • Dismenorree
  • Uretriti

L’insufflazione uretrale o vaginale avviene attraverso un cateterino monouso alla concentrazione di 30μg/mL con 60mL di miscela O2-O3 per due volte a settimana per un totale di una decina di trattamenti, ma può anche essere maggiore.

05
Ago

Cervicalgia

Pubblicato in Patologie

Letteralmente il termine significa “dolore alla cervicale”. Si capisce bene, quindi, che “cervicalgia” non potrà mai essere una diagnosi! Troppe volte invece, il paziente è convinto di essere “ammalato di cervicale”; a volte lo si legge anche su qualche ricettario…

COME SI MANIFESTA
Il dolore cervicale può essere causato da varie patologie: artrosi , ernia del disco, disturbi della postura, colpo di frusta, neoformazioni, processi infiammatori, spasmi muscolari, ansia. Generalmente il dolore tende ad accentuarsi con alcuni movimenti, come per esempio compiere manovre di retromarcia o veloci rotazioni del capo. Spesso il dolore tende ad irradiarsi verso l’occipite e le spalle.

COSA FARE
Una volta che lo specialista (fisiatra, ortopedico, reumatologo, neurologo), ha stabilito la corretta diagnosi, verrà prescritta la terapia idonea. (Vedi la terapia delle singole patologie).
Obiettivamente il medico apprezzerà una contrattura della muscolatura cervico-nucale, spesso asimmetrica, nonché una dolorabilità alla pressione sulle vertebre cervicali; un altro segno molto tipico è la ridotta articolarità, per cui il paziente non riesce a ruotare, estendere e flettere il capo a sufficienza, oppure lo può fare solamente da un lato. Talvolta possono associarsi nausea e vertigini.

Il Prof.Apuzzo spiega in un’intervista al settimanale “Intimità” del 01 luglio 2015, le cause che generano il dolore al collo.

05
Ago

Mi chiamo Alessandra Ferraro, sono una giornalista Rai, a cui è stata diagnostica un'ernia al disco completamente espulsa L4-L5. Le mie condizioni erano molto gravi, avevo dolori di sciatalgia acuta persistente, giorno e notte. Cercavo di diminuire il dolore, peraltro sempre acuto, con farmaci antidolorifici e antinfiammatori che non mi facevano neanche più effetto.

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05
Ago
“Noi siamo ciò che mangiamo” è un famoso detto dell’antichità che porta con sé una grande verità.

Ogni giorno con l’alimentazione introduciamo nel nostro organismo le sostanze che servono a fornirci energia, riparare le parti del nostro corpo usurate e soddisfare il nostro palato.

Il cibo, tuttavia, a causa di problemi gastrointestinali, cattiva alimentazione, stress, può essere causa di svariati e molteplici disturbi.

Per svariati motivi alcuni alimenti possono essere percepiti come estranei dal nostro organismo che risponde attivando una risposta immunitaria con produzione di anticorpi di tipo Ig-G4 specifiche.

A questo punto la sostanza ingerita viene digerita, trasformata e assimilata in modo incompleto formando delle nuove molecole che possiamo chiamare “tossine”. Le tossine provocano nell’organismo una serie di reazioni a catena:

  • indebolimento del sistema immunitario con conseguente produzione di anticorpi in eccesso, senso di stanchezza e spossatezza generale, sviluppo di infiammazioni acute e croniche a livello generalizzato come faringiti, tonsilliti, otiti, sinusiti, bronchiti, asma, psoriasi, dermatiti, artriti, artrosi ecc..;
  • produzione di tossine a livello intestinale con alterazione della flora batterica e conseguente causa di disturbi digestivi come meteorismo, iperacidità, dispepsia, reflusso gastroesofageo, diarrea, stipsi, colon irritabile, crampi intestinali;
  • alterazione della funzionalità degli organi dovuta ad accumulo di tossine prodotte dalla cattiva digestione e dalla rottura dell’equilibrio tra sistema immunitario e ormonale. Tale rottura può comportare: ritenzione idrica, ipertensione, ipercolesterolemia, sovrappeso, obesità, insufficienza renale, cistiti, disturbi psichici, depressione, cefalee, steatosi, calcolosi, ecc..;

Le intolleranze alimentari vengono spesso sottovalutate dalla medicina ufficiale eppure, a volte, basterebbe eliminare alcuni cibi per sentirsi meglio.

Il test per le intolleranze alimentari è molto semplice da effettuare, basta un piccolo prelievo di sangue necessario a ricercare una particolare categoria di anticorpi chiamati Ig-G4 specifiche.

I pazienti stessi durante la terapia hanno modo di appurare l’efficacia del test. Una visita completa prevede, oltre alla somministrazione del test, un attento e interessato ascolto dei disturbi presenti per trovare una possibile correlazione con il loro vissuto psicologico, eventuali errati stili di vita o cattive abitudini alimentari. L’intento è quello di spronare il paziente al cambiamento ricercando un benessere globale fatto di terapie e trattamenti del tutto naturali.

NUTRIZIONE NATURALE

Una dieta sana, varia e di stagione migliora la qualità della vita e consente al nostro organismo di assimilare alimenti in grado di rafforzare lo stato di salute dell’individuo. La nutrizione naturale consiste nell’uso dei cosiddetti “functional foods” (cibi funzionali), cioè quegli alimenti che, nel corso degli anni e attraverso numerosi studi, hanno dimostrato di avere delle caratteristiche funzionali al benessere dell’organismo.

Un frutto come la Papaya, ad esempio, si è imposto all’attenzione della comunità scientifica per le sue proprietà antiossidanti, capaci di controllare efficacemente l’invecchiamento cutaneo. Altrettanto efficace contro l’invecchiamento è il “Resveratrolo” che si trova nell’uva rossa. Come non citare gli “Omega 3″ contenuti nelle alghe e nell’olio estratto dal grasso del pesce, con effetti molto importanti sull’infiammazione acuta e cronica, sul colesterolo e sulla modulazione dell’insulina. Infine, ma potremmo continuare per molto, l’Aloe, eccezionale pianta dalle molteplici virtù cicatrizzanti, lassative, antitumorali, gastroprotettrici.

Il nutrizionista naturale utilizza una dieta appropriata alle caratteristiche personali del paziente, scegliendo quegli alimenti che contengono proprietà utili a prevenire disturbi familiari, patologie già riscontrate e prevenendone possibili sviluppi. La visita medica prevede, infatti, l’analisi della storia clinica del paziente, delle sue abitudini alimentari e del suo stile di vita allo scopo di personalizzare e adattare al meglio un’alimentazione che sia più sana e più consona all’individuo preso in esame.

Perché il programma di nutrizione naturale sia corretto è necessario che i cibi siano privi di pesticidi, conservanti, additivi. Potrebbe essere utile effettuare il test delle Intolleranze alimentari in modo da conoscere ancora meglio il paziente e costruire una dieta personalizzata alle sue esigenze. Dove richiesto, si otterrà un dimagrimento graduale mantenendo sempre in primo piano la salute del paziente attraverso l’uso di integratori e prodotti fitoterapici e omeopatici che supportino e agevolino il drenaggio e la disintossicazione dell’organismo.

Il programma di nutrizione naturale parte da un’alimentazione molto simile a quella tenuta dal paziente cambiandone però la composizione sia dal punto di vista qualitativo sia nella ripartizione dell’assunzione a livello cronobiologico.

Prosegue poi con regimi più rigidi fino ad arrivare alla dieta aminoacidica, che permette, attraverso l’eliminazione per breve periodo dei carboidrati e l’uso di un integratore di aminoacidi essenziali, una perdita settimanale di 2-3 kg nella donna, e di 3-4 kg nell’uomo.

Ciò porterà il paziente ad una rapida, duratura e importante perdita di peso mantenendo un ottimo tono muscolare, un metabolismo attivo e un bell’aspetto estetico.

Una volta raggiunto il peso e la forma desiderata si procederà con una dieta di mantenimento che, insieme ad una buona e sana educazione alimentare, possa favorire l’equilibrio psico-fisico del paziente e il pieno benessere e piacere alimentare.

05
Ago

La Medicina Estetica è una disciplina medica che si occupa della formazione e del mantenimento dell’equilibrio psico-fisico dell’individuo sano, che potrebbe sentirsi a disagio per un inestetismo mal accettato. E’ una medicina per la qualità della vita, che realizza un programma preventivo, curativo e riabilitativo. E’ inoltre una specialità multidisciplinare, complessa, che si avvale della collaborazione di figure mediche specialistiche e paramediche diverse.
La Medicina Estetica non va confusa con la Chirurgia Plastica. Le due discipline non si sovrappongono, ma si completano, collaborano tra loro.

Nella fase preventiva il medico estetico insegna come “conoscere” e “accettare” il proprio corpo; quindi come gestirlo e proteggerlo, rispettando le regole di igiene di vita: alimentare, fisica, psicologica, comportamentale e cosmetologica.
In ultima analisi, la Medicina Estetica ricerca ed esalta la cultura del proprio corpo, del rapporto psico-fisico, delle capacità relazionali con l’ambiente che ci circonda.
L’obiettivo principale, oltre alla risoluzione del “difetto” estetico, è quello di ritardare il più possibile l’invecchiamento, facendo così in modo che l’età biologica, cioè quel parametro che riflette l’effettiva età e funzionalità del nostro corpo, possa essere sempre inferiore all’età cronologica, (i nostri anni di vita).

Cellulite
Capillari
Rughe
Smagliature
Macchie cutanee
Labbra sottili
Gambe pesanti

Esercizio numero 46

Sdraiati a terra, braccia lungo i fianchi, gambe poggiate al muro lievemente piegate e incrociate. Sollevare i glutei da terra spingendo con le braccia sul pavimento e staccando i piedi dal muro.

Il tutto per 10 ripetizioni.

Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 43

Quando si sta seduti, EVITARE di “accavallare” le gambe.

Questa è la posizione corretta da tenere per evitare di creare un ostacolo alla circolazione del sangue.

 

Esercizio numero 42

Quando si è costretti a stare molte ore seduti (ad esempio per chi lavora in ufficio), è consigliabile sollevare a più riprese i talloni da terra facendo perno sulla punta dei piedi.

Eseguire per 10 ripetizioni, ripetendo per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 41

Evitare di stare molto tempo in piedi fermi. Se non si può evitare, almeno ogni 10 minuti sollevatevi ritmicamente sulle punte dei piedi. In questo modo i muscoli dei polpacci contraendosi e rilasciandosi aiuteranno il sangue a risalire verso il cuore.

Il tutto per 10 ripetizioni.
Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 45

In piedi, di fronte ad uno specchio, le braccia tese in avanti. Mantenete dapprima gli occhi aperti, quindi chiudeteli cercando di restare fermi il più possibile. Se siete riusciti ad eseguire l’esercizio precedente provate a ripeterlo, sempre ad occhi chiusi, ma stavolta sollevandovi sulle punte dei piedi e cercando di restarci il più possibile. Così facendo se riuscirete a ripetere l’esercizio costantemente, potrete verificare eventuali miglioramenti nel tempo.

 

Esercizio numero 40

Sdraiati sul proprio letto, pancia all’aria, poggiati sui gomiti. Sollevare
di poco la gamba destra tenendo il piede a 90° (cioè con la punta rivolta
verso l’alto). Riportare giù la gamba tenendo il piede a punta.
Il movimento delle gambe, accompagnato a quello dei piedi, funziona
come una “pompa” per il sangue degli arti inferiori, oltre che mantenere
un certo tono muscolare. Si consiglia pertanto di eseguirlo con un certo
ritmo. Ovviamente verrà ripetuto anche con la gamba sinistra e, per
evitare di affaticare troppo la muscolatura, si potrà seguire alternando
le gambe. Il tutto per 10 ripetizioni.
Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 39

In piedi di fianco ad un muro, appoggiati con la mano destra. Tenendosi appoggiati
al muro piegare il ginocchio sinistro (quanto basta a sollevare il piede) e spostare il peso del corpo sull’altra gamba. Contare fino a 3, quindi riportare giù il piede.
Appoggiandosi al muro con la mano sinistra è possibile ripetere l’esercizio con l’altra gamba. Eseguire per 10 ripetizioni, per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 38

Ponete sul pavimento una striscia di nastro adesivo lunga circa tre metri. Ponetevi ad una estremità della striscia come se fosse il proseguimento delle punte dei vostri piedi. Camminate sulla striscia ponendo un piede dopo l’altro. Potete allargare un pò le braccia per tenere l’equilibrio. Quando avrete acquistato più sicurezza, cercate di camminare senza guardare in basso. Per questo esercizio è preferibile calzare delle scarpe con lacci, evitando di usare le pantofole per non incorrere in cadute. Eseguite l’esercizio per 10 ripetizioni.
Ripetete per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 37

In piedi appoggiati al bordo del lavandino o di un tavolo, sollevarsi sulle punte dei piedi, contare fino a 3 e riscendere.

Il tutto per 10 ripetizioni.
Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 36

Sdraiati a terra, pancia all’aria, braccia lungo il corpo (leggermente aperte) i palmi rivolti verso l’alto. Tenere un cuscino sotto le ginocchia e appoggiare un oggetto (ad esempio un sacchetto di sale) sulla pancia.
Prendere aria dal naso cercando di sollevare il sacchetto con la pancia.
Il tutto per 10 ripetizioni. Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 35

Con la bocca chiusa,prendere l’aria dal naso (inspirazione) facendo attenzione a non alzare le spalle e a non gonfiare il torace.
Trattenere l’aria per 3 secondi, quindi buttare fuori l’aria dalla bocca cercando di sentire il torace che si sgonfia e l’addome che si gonfia. Il tutto per 10 ripetizioni.
Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 34

Seduti a terra con la gamba sinistra leggermente piegata.

Afferrare la pianta del piede sinistro e tirarla verso di sè finchè non si sentirà tirare il muscolo del polpaccio. Mantenere la posizione per 20 secondi, quindi rilasciare lentamente. Ripetere l’esercizio con l’altra gamba.

Il tutto per 10 ripetizioni. Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 33

Sdraiati a terra con la pancia in sù, la gamba sinistra piegata col piede ben poggiato a terra. Con la mano

destra afferrare il ginocchio sinistro, portare la gamba verso l’interno facendo attenzione a non staccare il piede da terra. Quando iniziate a sentir tirare la muscolatura esterna della coscia e del gluteo corrispondente, mantenere la posizione per 20 secondi e

rilasciare lentamente.

 

Esercizio numero 32

Seduti a terra con le gambe allungate, mantenendo la schiena dritta, divaricate le gambe arrivando fin dove inizierete a sentir tirare la muscolatura interna delle cosce. Mantenete la posizione per 20 secondi e chiudete le gambe lentamente.

Man mano che sentirete sempre meno tensione, potete ripetere l’esercizio mantenendo i piedi a 90°.

Il tutto per 10 ripetizioni, per 3 serie.

 

Esercizio numero 31

Seduti a terra con le gambe allungate. Piegarsi in avanti come se voleste arrivare a toccare le punte dei piedi. Fare attenzione a non piegare le ginocchia. Arrivate fin dove iniziate a sentir tirare la muscolatura posteriore delle cosce e non oltre. Mantenere la posizione per 20 secondi e rilasciare lentamente.

Il tutto per 10 ripetizioni, ripetendo per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 30

In piedi con le mani poggiate ad una parete, i gomiti stesi ed i piedi uniti. Piegare i gomiti avvicinandosi al muro e facendo attenzione a non sollevare i talloni

da terra e a non inarcare la schiena. Mantenere la posizione dal momento in cui si sentiranno tirare i muscoli dei polpacci, quindi rilasciare lentamente.

Il tutto per 10 ripetizioni.

Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 29

In piedi con la mano destra poggiata sullo schienale di una sedia, con la mano sinistra afferrare la caviglia della gamba sinistra. Spingere il tallone verso i glutei finchè non si sentirà tirare la muscolatura anteriore della coscia.

Tenere la posizione per 20 secondi e rilasciare lentamente. Ripetere l’esercizio con l’altra gamba.

Il tutto per 10 ripetizioni.

Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 28

Alzare il braccio destro all’altezza della spalla con il palmo rivolto verso l’alto. Afferrare le dita della

mano con la mano sinistra e piegare verso il braccio finchè non si sentirà tirare la muscolatura anteriore dell’avambraccio.

Tenere la posizione per 20 secondi e rilasciare lentamente. Ripetere l’esercizio con il braccio sinistro.

Il tutto per 10 ripetizioni.

Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 27

In piedi poggiati contro una parete. Afferrare il ginocchio

destro con le mani e tirare verso il petto finchè non si sentirà tirare la muscolatura

del gluteo destro. Tenere la posizione per 20 secondi e

rilasciare lentamente. Ripetere l’esercizio con il ginocchio sinistro.

Il tutto per 10 ripetizioni. Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 26

In piedi portare le mani dietro la schiena e serrare il polso sinistro con la mano destra. Con la mano destra tirare il braccio sinistro finchè non si sentirà tirare la muscolatura di braccio e spalla sinistri.

Tenere la posizione per 20 secondi e rilasciare lentamente. Ripetere l’esercizio afferrando con la

mano sinistra il polso destro.

Il tutto per 10 ripetizioni.

Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 25

Poggiare la mano destra sul gomito sinistro spingendo la mano sinistra verso il basso finchè non si

sente tirare la muscolatura del braccio e della spalla.

Tenere la posizione per 20 secondi e rilasciare lentamente.

Ripetere l’esercizio con l’altro braccio.

Il tutto per 10 ripetizioni.

Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 24

In piedi con la mano sinistra poggiata in corrispondenza dell’angolo di una parete. Tenendo la mano poggiata al muro, ruotare verso destra con tutto il corpo finchè non si sentirà tirare la muscolatura di spalla e braccio.Tenere la posizione per 20 secondi e rilasciare lentamente. Ripetere l’esercizio con il braccio destro.

Il tutto per 10 ripetizioni.

Ripetere per 3 voltela serie.

 

Esercizio numero 23

Seduti sulla sedia, piegare la testa verso destra e, aiutandosi con la mano destra, tenere la posizione per 20 secondi. Mantenendo la posizione si avverte tensione dei muscoli del collo a sinistra, se si dovesse avvertire dolor limitare subito il movimento.

Ripetere l’esercizio verso sinistra, per 10 ripetizioni, per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 49


Sdraiati a terra, gambe piegate a 90°, piedi poggiati al muro, mani appoggiate sulle ginocchia. Spingere le gambe in direzione opposta al muro ostacolando il movimento con le braccia che invece spingono in direzione contraria. Mantenere la contrazione contando fino a 10 e rilasciare. Il tutto per 10 ripetizioni. Ripetere per 3 voltela serie.

 

Esercizio numero 47


Sdraiati a terra, gambe piegate e mani poggiate sulle cosce.
Sollevare la testa e le spalle facendo scivolare le mani verso
le ginocchia evitando di sollevare la schiena da terra.
Il tutto per 10 ripetizioni, ripetendo per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 22


Sdraiati a terra con le braccia aperte e due bottiglie d’acqua da mezzo litro nelle mani. Le ginocchia piegate e le piante dei piedi poggiate a terra per non coinvolgere la parte bassa della schiena (lombare).
Sollevare le braccia avvicinando le due bottigliette senza piegare i gomiti.

Il tutto per 10 ripetizioni. Ripetere per 3 voltela serie.

 

Esercizio numero 21


Tenere tra le mani una sciarpa all’altezza del petto.
Tirare con le mani come se si volesse strappare la sciarpa.
Tenere la contrazione per 20 secondi e rilasciare.

Il tutto per 7 ripetizioni. Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 20


Unire i palmi delle
mani all’altezza del petto.
Premere i palmi l’uno contro l’altro come se si volesse schiacciare un oggetto posto tra le mani. Tenere la contrazione per 20 secondi e poi rilasciare.

Il tutto per 7 ripetizioni.
Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 19


In piedi poggiati lateralmente ad una parete. Spostare lateralmente la gamba che si trova all’esterno e tornare alla posizione di partenza.
Ripetere l’esercizio con l’altra gamba.

Il tutto per 10 ripetizioni.
Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 18


In piedi di fronte ad una parete, appoggiare le mani ad essa. Piegare una gamba in modo che formi un angolo di 90° con la coscia. Spingere il piede indietro facendo attenzione a non inarcare la parte bassa della schiena (lombare) e tornare alla posizione di partenza.
Ripetere l’esercizio con l’altra gamba.
Il tutto per 10 ripetizioni.
Ripetere per 3 volte la serie.

 

Esercizio numero 17


In piedi di fronte ad una parete con le mani poggiate ad essa ed i gomiti estesi. Avvicinarsi alla parete piegando i gomiti come se si volesse spostarla. Fare attenzione a non piegare le ginocchia e a non inarcare la parte bassa della schiena (lombare). I talloni dovranno sempre essere aderenti al suolo. Tutto il peso del corpo è sostenuto dalle braccia.
Il tutto per 10 ripetizioni.
Ripetere per 3 volte la serie.

Anche questo esercizio è sconsigliato a chi ha problemi
alle spalle.

 

Esercizio numero 16


Si possono fare sia a casa che in ufficio nelle pause di lavoro. Porsi di spalle ad un mobiletto o ad un tavolino basso appoggiandovi le mani con le dita rivolte verso di sè. Piegarsi sulle ginocchia facendo in modo che nella discesa siano le braccia a far forza per tenere il peso del corpo e non le gambe.
Il tutto per 10 ripetizioni. Ripetere per 3 volte la serie.
Questo esercizio è sconsigliato a chi ha problemi articolari alle spalle.

 

Esercizio numero 14


Esercizio per rinforzare la muscolatura delle spalle. Per questo esercizio ci si può servire di un oggetto fisso alla parete e che quindi non può essere spostato (ad esempio un termosifone). In piedi di fronte ad esso, con la schiena ben dritta, lo si tira a sè come se lo si volesse staccare dal muro. Tirando in questo modo con le braccia, lavorano i muscoli che si trovano posteriormente all’altezza delle scapole.

 

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