Nella maggior parte dei casi la causa della sindrome consiste nell’ispessimento del legamento palmare trasverso; questo si verifica più frequentemente nelle donne nel periodo menopausale, durante la gravidanza, (tra il 3° e il 6° mese, in genere), o al termine di essa; ciò è probabilmente da mettere in relazione con le modificazioni ormonali caratteristiche di queste fasi di vita della donna.
Si è visto, tuttavia, che una certa influenza può averla anche il tipo di attività svolta: sono infatti più colpiti i soggetti che esercitano prevalentemente attività manuali, pesanti o ripetitive, come operatrici di computer, casalinghe e dattilografe; queste provocherebbero l’infiammazione dei tendini o delle guaine dei tendini (tenosinoviti), che, aumentando di volume, comprimerebbero il nervo mediano nel tunnel carpale. Altre cause possono essere una ristrettezza congenita del canale, cisti radicolari e tendinee, esiti di fratture di polso, artrite reumatoide, gotta, amiloidosi, neoplasie, cicatrici retraenti della faccia palmare del polso.
COSA FARE
E’ molto importante non sottovalutare i primi sintomi della sindrome, e recarsi subito da uno specialista per una diagnosi. Specie se la sindrome non è nelle fasi più avanzate, infatti, si possono avere buoni risultati con la terapia medica e con la fisioterapia: il protocollo terapeutico più recente ed efficace è rappresentato dall’associazione di crioultrasuonoterapia e mesoterapia.
In caso di insuccesso terapeutico l’intervento chirurgico rappresenta lo step successivo, con la possibilità di un intervento per via classica o per via endoscopica, cioè con l’ausilio delle fibre ottiche. L’intervento consiste nella sezione del legamento trasverso del carpo, che rappresenta il “tetto” del tunnel carpale, per “creare spazio” al nervo mediano.